mercoledì 18 marzo 2020

PRIMA D’ANDARE


PRIMA D’ANDARE


Semplicità delle parole
  nei modi e nel linguaggio
    Come si usano al mercato

… di tanto in tanto mangio biscotti alla cannella

 Lecco dal piatto le briciole di lato

… sarà forse l’ignoranza che mi riveste

d’ambizioni  e  torbidi pensieri

Di quell’impulso pieno
Che mi traveste
un’anima e due corpi

E mi risuonano agli orecchi
  le parole che dividono

   …  feriscono
      
Proibiscono i doni

… differiscono

L’una all’altra
L’una sull’altra

   come le foglie che arrestano
     … sulla terra bagnata di fresco

Ogni mattina da sveglio
mi travesto

 Prendo il mantello

Sibilo giù
 le scale di pietra

Apro

L’acqua del fornello

Appicco

Il fuoco nel lavabo

 Assemblo

 la macchina a caffè

… macino
     per te

teneri e violenti

gesti

che l’ansia m’arrende dentro 

… ma è nella stanza in penombra
Che di te rimane
sul letto
l’ombra

… come i passi su un prato
che profuma di fiori …

e ti guardo e riguardo

di sbieco
t’attraverso
i mie occhi

d’una debolezza celeste
e ridicola

pur stuzzicandosi

di tanto in tanto

spalancano
abissano e abrogano

la brutalità che ho d’affrontare ogni questione

Mi definiscono

Piuttosto difficile che noioso

La maggior parte di quelli che mi frequentano
Non mi conoscono

Però

Non biasimo affatto
questi ragazzi di buona famiglia

Ornamenti
Nervi saldi
come solidi
compatti

... esigono da me

Ogni stranezza e singolarità

C’è l’utile e il diletto
moderato 

... così

Ti scrivo

Prima di andare

Semplicità delle parole
  Nei modi e nel linguaggio
    Come si usano al mercato

Sotto le bandiere

incrociate

Del mio amore in disarmo