PRIMA D’ANDARE
Semplicità delle parole
nei modi e nel
linguaggio
Come si usano al
mercato
… di tanto in tanto mangio biscotti alla cannella
Lecco dal piatto le
briciole di lato
… sarà forse l’ignoranza che mi riveste
d’ambizioni e torbidi pensieri
Di quell’impulso pieno
Che mi traveste
un’anima e due corpi
E mi risuonano agli orecchi
le parole che dividono
… feriscono
Proibiscono i doni
… differiscono
L’una all’altra
L’una sull’altra
come le foglie che arrestano
… sulla terra bagnata
di fresco
Ogni mattina da sveglio
mi travesto
Prendo il mantello
Sibilo giù
le scale di pietra
Apro
L’acqua del fornello
Appicco
Il fuoco nel lavabo
Assemblo
la macchina a caffè
… macino
per te
teneri e violenti
gesti
che l’ansia m’arrende dentro
… ma è nella stanza in penombra
Che di te rimane
sul letto
l’ombra
… come i passi su un prato
che profuma di fiori …
e ti guardo e riguardo
di sbieco
t’attraverso
i mie occhi
d’una debolezza celeste
e ridicola
pur stuzzicandosi
di tanto in tanto
spalancano
abissano e abrogano
la brutalità che ho d’affrontare ogni questione
Mi definiscono
Piuttosto difficile che noioso
La maggior parte di quelli che mi frequentano
Non mi conoscono
Però
Non biasimo affatto
questi ragazzi di buona famiglia
Ornamenti
Nervi saldi
come solidi
compatti
... esigono da me
Ogni stranezza e singolarità
C’è l’utile e il
diletto
moderato
... così
Ti scrivo
Prima di andare
Semplicità delle parole
Nei modi e nel linguaggio
Come si usano al mercato
Sotto le bandiere
incrociate
Del mio amore in disarmo