venerdì 8 gennaio 2016

AMEN. TUTTO IL MALE CHE TI HO VOLUTO FARE.

AMEN.
...TUTTO IL MALE CHE TI HO VOLUTO FARE.

E non c'è paura, non un mare di spine da camminare.
Con piedi nudi,
 ...distratti e meschini.

Non c'è paura nel nulla da fare che scorre stabile,
... è come uno sguardo di sfida che mi fissa costante,
 ... impassibile e sornione.

E io a mia volta lo sto, fisso, a guardare, gli faccio il cenno lanciando il mento all’insù come a dire “ti serve qualcosa?” mentre penso (oltre ad andare a cagare?);
 ...lo so che ci sa fare, lo sa che ci so fare, ci so fare da morire, fino a morire.

E lui ha il tempo d’aspettare, che io il tempo però non lo so contare, neppure immaginare
...così ci stiamo a guardare e poi aspettare,
...perché lui ha tutto il tempo di aspettare però io il tempo non lo so contare.

Ed ora è  lui che non lo può immaginare.

...bhammmm!

È la mia scure che cade come un uscio che schiude sulla soglia bagnata di folla,
...sai come si dice “la strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni”.

Sei tutto per me, sei tutta per me,
 ...che d’intenzioni buone non ne ho mai avute, neppure per te che m’amavi e t’amavo,
...e poi ti guardavo come una carne che giace, come un pasto qualunque,
... che ho mangiato,
...che han mangiato
 ...ma in fondo che m’importa la fame?

 La fame non sa ragionare ed io di fame ne ho avuta tanta,
...tanta da morire, tanta da immaginare tutto il male che ti potevo fare,
... tutto il male che ti ho saputo fare,
...tutto il male che ti ho voluto fare.
AMEN

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