sabato 23 maggio 2020

SULLA MIA MANO


SULLA MIA MANO                                                                                       


Con le dita ricamo
 occasioni

                    sature

Del tuo respiro
                        
                ( ma Quanto deve durare …

Un  bacio?

                         e M’illudo di potere

Ad ogni sillaba
                        nel chiaro di luna

 Che arresta la mano

                        Su ogni goccia smessa di piovere

Sulla terra di pietra
Sui tuoi occhi neri
                               e rari

Di quelle solitudini immense
Di quei luoghi silenzi
dentro alle notti  inumide                      
  
                                 Non buie però

in cui Socchiudiamo la bocca
e In punta di lingua …

                     , finalmente

…  profumo di fiori

così nella stanza
Quei respiri Dolci
             ed amari anche

sulla pelle che avanza

Ti chiamo  
, Di tanto in tanto
sospiri
, e Mi basta

L’Ondata rossa di sangue fluisce
sulle mie note allineate a distanza

              che sono un confine

da Accarezzare, si
di tenerezza, si

          ma violenta però

come Quando
                 sceso dal treno

     non mi preoccupavo granché
 di sapere di te
    io volevo il bacio diretto

sapido
            e  tremante

e il sapore del mare

“ Quella fu una giornata particolare …”
, dici …

Certo
, rispondo …

 dovuta
 ad abilità personali

, Al  vino versato
      sul tavolo nuovo

                      e Ti rubavo brutale

l’espressione impressa

                di un ladro in flagrante

sulla mia mano

                                poi Uno stupore

   Finalmente
 , iniziavo ad avere da te

di fronte …  di dentro …
               
                  in quel principio d’estate

Su Per la strada di casa
 sulla parete
                         appesa

ai fazzoletti di colori sgargianti

                        toccavo

per l’eterno d’un intero secondo 

 Studi
 , letture
   , meditazioni

Escogitavo i piani più terribili

Pieno di te
 persino

il Persistente senso di inquietudine

Si opponeva al conflitto

                         e M’illudevo di potere ancora

d’ogni sillaba
                        nel chiaro di luna

in quelle solitudini immense

Di quei luoghi silenzi

dentro alle notti                       

                        Su ogni goccia smessa di piovere

Sulla terra di pietra

Sui tuoi occhi neri

Sulla mia mano