venerdì 19 febbraio 2021

Lei Ámèrica


 

Lei Ámèrica

 

La ricordo

Bellissima

     In ogni sera d’estate

Lei Ámèrica

Correva …

Nel verso del treno

… correva

al sibilo

pesante

nell’aria spezzata

ed umida …

La notte, poi, è fatta apposta

per la carne di donna

senza dubbi …

     ma la domenica …

       , accovacciato

nella navata centrale

pregavo

      con calma

 

:“… Ho avuto il coraggio di sparare!”

 

Contro il portone di un fienile

Mi diceva

: “Sono gli uomini che perdono

Quando prendono

Le cose troppo sul serio

 

mentre La guardavo

nella perplessità

le sentivo sgattaiolare

tra le dita

quella curiosità

strana e morbosa

che mi sbottonava i calzoni

… il suono di insetti

, sbatti e ribatti

                   Insisteva

tra noi distesi …

e le ascoltavo

    L’onestà brutale

, le braccia

, la bocca

  che scorreva di fianco

Arrivare

Piena di ricompensa

 

Venivamo qui

        tutte le estati

ricolmi d’odori notturni

su un’auto a noleggio

    , sempre qui

Nei pressi

       del Passaggio a livello

 

“… per guardare i treni correre veloci”

      , ribatteva

alle mie domande compresse

Mentre salivamo  

entrando

caldi d’agosto

, di tanto  intanto

Buttavamo riflessi

attraverso il filo rotto

 d’una finestra

l’ombra d’ebano

proiettata nuda

  dall’avorio dei corpi

sudati

 

          La torre e la campana

 Stavano dietro alla casa

tinta vermiglio

 

nemmeno Lei

Penso lo sapesse

: qui i bambini d’Autunno

Facevano lezione di canto e preghiera

                                                                                                                                        

Lei Ámèrica

Con La sua impertinenza

 Priva di pentimento

D’una Simpatia delicata

e Impaziente

Come il perimetro d’un cerchio …

 

In Requiem

:“Ricorda per sempre

… il nostro amore pazzesco

fatto d’un silenzio nascosto!”

 

 e mi si spezza ancora il fiato

Pensarla

, sentirla

per ogni parola di Lei

 che mi esplode dentro …

 

Qui, ora, ci torno solo l’inverno

nella distanza del tempo

imbocco la discesa

Sull’erba morta

di là dal cancello azzurro

In quel silenzio di tomba …

Rivedo

Lo zelo intrigante

di mani giunte

piene di rabbia in preghiera

di labbra scucite

piene d’invidia repressa

ad ogni possibile pettegolezzo umiliante …

 

La ricordo

Bellissima

     In ogni sera d’estate

, Lei Ámèrica

“… La tua schiena bianca

Una stanza piena di noi

Con la finestra spalancata

Sul filo dei nostri respiri …”