venerdì 14 dicembre 2018

NELLE SERE D’INVERNO.



NELLE SERE D’INVERNO.


Amavo l’inverno
Lo amo ancora

Quando da bambino
Lanciavo palle di neve
Contro i colori dei vetri
 mandavo in frantumi

Litanie urlate a brandelli

 Verso i miei versi

A volte lo facevo sotto la pioggia
Nelle sere d’inverno
Fino ad appannarmi le labbra
 il calore del cuore usciva
in un vapore denso
  profumato di muschio

ma non parlavo mai di gelosia

 Solo

 mi giravo di schiena
 infilando i pugni stretti
Nelle tasche sfondate
dei miei calzoni rossi

La mia vita in quella casa non è stata troppo male
 e la neve
 mi ha sempre tenuto caldo

Quando fuori
 nelle mattine di gelo
il fumo faceva da respiro
alla terra spaccata
 esitavo piano
  prima di andarmene

Vedevo mia nonna
 seduta sopra una tomba

Come ogni corsa
 giù per la strada erosa
 ai margini infallibili
Della mia gioia sterrata

In fondo
 il numero dei gradini non importava
Attraversavo la piazza
 le gambe larghe
 le ginocchia piegate

Passo dopo passo
 dopo ogni passo
Davanti alla casa col muro
 bianco

La morte di mio padre
avrei potuto
 e liberarmi dell’amore
Ma all’amore non si comanda

e certi gesti per me sono incomprensibili

La mia vita in quella casa non è stata troppo male
 e la neve
 mi ha sempre tenuto caldo

C’erano fiori dentro alle finestre
i vetri coperti di ghiaccio
tanto dolce e loquace
che per far presa con le mani
 picchiavo
sul tempo

L’aria rarefatta
Dei miei anni felici

 Veloci

Ribelli

A volte c’è da chiedersi quanto
  debolmente le parole ci abbandonano
che inghiottire è un tormento

Facce bianche senza tracce
 tutt’orecchi
e naso all’insù
appoggiato alla vanga

indietro la testa

Nelle sere d’inverno
 per tutto quel tempo riflesso
in cui mi veniva da piangere

ho pianto

nel bagliore straordinario dei lampioni

mentre sotto
cadeva la neve




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