domenica 9 dicembre 2018

TUTTO L’ODORE VIOLENTO DELLA VITA.




TUTTO L’ODORE VIOLENTO DELLA VITA.

Cominciò sul mare d’inverno
La Giudecca
Dal ponte del traghetto
 che attraversava il canale
La ricordò
 ancora come ora
Venezia è d’una bellezza incantevole
Come le favole
Obbedienza e gambe lunghe
 e le sere trascorse scorrendo
 le dita sulle pietre
Ruvide al ruvido
Palmo a palmo
 dalla mano
 alla mano
Suonò qualcosa
 al pianoforte
Toccò tutti i registri
 era pronto a succhiare
 tutto l’odore violento della vita
Le narici rigonfie
Lo sguardo teso
Uno stupefacente ritrovar se stesso

Incessantemente andava sognando
La più piccola di tutte le oasi
 quella piazza San Marco
  col ruggito del suo leone
La soave meraviglia
L’immagine
 che i peccati redime
Nei tratti del suo volto
L’espressione delle emozioni
 più alte
 più forti
I muscoli del collo
Scoperti e protesi
 esaltati
 dalla luce bianca della nebbia d’inverno
Con la sua tenera notte brutale
Fu quella la notte
 che
Fece la guerra
 con la diligenza di uno studente
 che
Fece l’amore
 con la rabbia di un animale feroce
La sua lama era così tesa
 tersa da fare da specchio
E spaccare
La storia della umanità in due metà
 l’una contrò l’altra
Scelse intenzionalmente la prospettiva
Dal ponte di Rialto
La linea dell’est
Rappresentava
La sua simpatia per la condizione
 selvaggia e animalesca
Di due amanti abbracciati
Nella confusione cocente del carnevale
Pretendere che egli fosse dolce come il miele
Con esplicita allusione
 allo splendore della notte bruma
Sarebbe stato come chi svegliandosi in piena notte
 si mettesse a cantare
L’effetto di una improvvisazione piena di sentimento
Tutto cominciò
Dal ponte del traghetto
Con lo sguardo dell’uomo
 che attraversava il canale
Tutto cominciò
 nell’odore violento della vita
Sul mare d’inverno






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